mercoledì 15 febbraio 2012

SE IL SALE PERDESSE IL SUO SAPORE ....

SE IL SALE PERDESSE IL SUO SAPORE ....
A NULL'ALTRO SERVIREBBE
CHE AD ESSERE GETTATO VIA
E CALPESTATO DAGLI UOMINI (Gesù )



 

Per chi ieri sera ha visto il Festival di San Remo ed ha sentito Celentano, propongo questa intervista a don Andrea Brugnoli, che ha pubblicato con le Paoline il suo nuovo libro: È tempo di svegliarsi – rinnovare le parrocchie con la nuova evangelizzazione, con prefazione di Vittorio Messori. Come non pensare anche al Segreto affidato dalla Madonna nell' apparizione della Salette, che potete trovare sotto.

Pare che quasi tutti gli sforzi della Chiesa e del Clero in questi ultimi decenni, in particolare, siano di adattarsi allo spirito del mondo, di risultare simpatici, di andare nella direzione opposta  quella insegnata dal Maestro divino: "siete nel mondo, ma non siete del mondo". Un cattivo zelo per la "pastorale" ha portato il Clero a secolarizzarsi sepre di più, abbandonando preghiera e  penitenza, snobbando, anzi disprezzando il patrimonio di fede e di esperienza nella cura delle anime, acquisito dalla Chiesa nella sua vita bimillenaria, perdendo così non solo di incisività, ma anche di motivazioni, dal momento che, secondo i cattivi maestri della teologia contemporanea, tutti gli uomini sono già inconsapevolmente ed implicitamente cristiani, tutte le religioni sono vie di salvezza, ... e poi, a tutto supplisce la Divina misericordia, naturalmente anche senza il desiderio ed il minimo sforzo di conversione e di salvezza, lì dove i Sacramenti sarebbero solo un optional.   

Parrocchie, è tempo di svegliarsi

Da La Bussola: di Raffaella Frullone
07-02-2012

«La Chiesa cattolica sembra dormire, forse perché è malata. Ecco, l’ho detto. Quest’affermazione così grave merita una spiegazione. Non lo è a causa delle colpe morali dei suoi preti, oppure per le sue ricchezze. Nemmeno è malata per un qualche deficit numerico. Non contano qui le statistiche sui seminari vuoti, né su quelli pieni di rito tradizionale. Non si tratta di numero di battezzati o di nazioni la cui legislazione è diventata improvvisamente nemica della fede e dei valori del cristianesimo occidentale. Non è questione di scandali e abusi. Ci sono periodi nella storia della Chiesa in cui il peccato penetrò persino negli appartamenti vaticani. Ma non sta qui il problema. La Chiesa è malata perché evangelizza poco e male. [… ] Il problema, oggi, sono le parrocchie. Sono loro il «gigante addormentato » che va svegliato, come voleva il cardinale Hume. Già, il gigante dorme, come un pesante pachiderma che pensa ormai solo ad autosopravvivere».


A parlare è don Andrea Brugnoli dalle pagine del suo libro “È tempo di svegliarsi – rinnovare le parrocchie con la nuova evangelizzazione”, casa editrice Paoline (pagine 240), prefazione di Vittorio Messori, in libreria a partire da oggi. Il volume analizza l’attuale condizione delle parrocchie e, soprattutto, propone un cambio radicale nell’impostazione, una virata che riporti l’attenzione sulla missione primaria di ogni battezzato, quella di evangelizzare. Sacerdote della diocesi Verona, don Andrea Brugnoli ha dato vita nel 1998 a Sentinelle del mattino, progetto di nuova evangelizzazione ed è responsabile del Centro per la Nuova Evangelizzazione con sede a Verona. Passando dall’iniziativa di primo annuncio “Una luce della notte”, che vedeva equipe formate di giovani andare ad annunciare il Kerygma fuori dai locali e dalle discoteche di Desenzano del Garda (BS), fino al Caffè Teologico, proposta di formazione culturale per giovani, oggi Sentinelle del Mattino è una realtà numericamente importante, radicata in diverse diocesi italiane e che ha fatto scuola anche all’estero. Ecco perché Don Andrea ha deciso di scrivere nero su bianco la propria esperienza e mettere la propria esperienza a disposizione di laici e consacrati che sentono urgente la necessità di evangelizzare.


Don Andrea, Lei scrive che la Chiesa cattolica sembra dormire, che le parrocchie si limitano ad “occupare” un territorio, che coloro che le animo hanno perso la fede in Gesù. Affermazioni pesanti, soprattutto se si considera la mole di attività che gravitano attorno alle nostre parrocchie. «Credo che in fin dei conti sia un problema di spiritualità, e quindi di teologia. Ad un certo punto la Chiesa ha pensato di non dover più occuparsi delle salvezza delle anime, della vita eterna delle persone, ma di un aspetto puramente mondano, si è concentrata su tutta una serie di opere sociali molto belle che sono il frutto di un’azione evangelica, ma che per essere feconde richiedono un incontro con Cristo e quindi una vita modificata e modellata da questo incontro. In molte realtà questo incontro è completamente assente, ecco perché ci si limita a fare alcune attività di ordine caritativo, ma si è perso di vista lo scopo. La causa va rintracciata nella spiritualità. Fino al Concilio nei seminari ci insegnavano che le persone devono salvarsi l’anima, e questo era la nostra principale preoccupazione, oggi invece di queste cose non si parla più e di conseguenza i preti non si occupano più della salvezza delle anime. L’evangelizzazione passa dalla presa di coscienza che l’uomo che senza l’incontro con Cristo è perduto. Se viene meno questa certezza chi te lo fa fare di andare a disturbare gli altri e proporre un incontro con Gesù?».




Da dove ripartire, dunque, per risvegliare la Chiesa?
«Innanzitutto da noi preti. Paradossalmente siamo stati noi a insegnare ai battezzati che si può essere cristiani senza vivere il Battesimo, senza essere evangelizzatori, abbiamo lasciato che passasse l’idea che basti essere “praticante”, ossia accostarsi ai Sacramenti, o ancor peggio che si misurasse l’essere cristiano con l’essere onesto, è assurdo perché questo lo sanno fare benissimo anche i pagani. Cristiano è colui che è chiamato ad annunciare Gesù. A questo sono chiamati tutti, sacerdoti e laici. Come? Ripartendo dalla Parola».


La seconda parte del libro è una proposta molto pratica, una sorta di manuale che sviluppa l’idea della “parrocchia cellulare”, di che cosa si tratta?
«La mia proposta è quella di tornare ad una condizione simile a quella della Chiesa dei primi secoli per cui la vita cristiana si vive nelle case e all’interno del proprio ambiente ordinario. Non è una nuova organizzazione in cellule, un nuovo modo di incontrarsi o di organizzarsi, si tratta di far entrare in parrocchia un certo tipo di mentalità, cellulare appunto, che aiuta a evangelizzare. La cellula si deve moltiplicare, se non vuole morire, vive per dar vita ad altre cellule, per donare vita ad altre persone. Questo non significa che bisogna trasformare le strutture, o i gruppi, ma modificare la visione. La Chiesa esiste per edificare i credenti, una parrocchia cellulare deve avere tre finalità: culto, servizi e cellule. In sostanza si tratta semplicemente di riattivare il Battesimo, ecco perché la mia proposta è rivolta sia ai sacerdoti che ai laici. La mentalità cellulare può nascere dal basso, da quello che lo Spirito muove nei cuori».


Nel libro un capitolo è dedicato alle "domande dei parroci", pensa che qualcuno accoglierà la sfida?
«Io credo proprio di sì, perché molti sacerdoti soffrono della povertà delle parrocchie in cui vivono. La mia è una proposta radicale, ma ha il vantaggio di non toccare quello c’è, la struttura esistente. Nel mio libro propongo un metodo che valorizzi la formazione. Dobbiamo ripartire dal rapporto uno a uno, accompagnare le persone. Nessuno ha cominciato a fare perché era preparato, ma chiamato da Gesù, servendo lui e i fratelli, ha acquisito ciò cui aveva bisogno passando anche – come fu per Pietro e Paolo – attraverso i propri fallimenti e le proprie debolezze».
Nel suo libro si legge che la parrocchia sembra coincidere con il cerchio degli ambienti parrocchiali e che l’illusione condivisa è che basti entrare dentro quei luoghi, per essere evangelizzati in automatico, senza passare dalla necessaria mediazione del rapporto personale tra l’evangelizzatore e colui che non conosce Gesù. Significa che occorre rivedere tutta la pastorale ordinaria?
«Cosa significa oggi pastorale ordinaria? La vita ordinaria delle persone non è certamente quella che si consuma tra le quattro mura della parrocchia, è più ordinario occuparsi dei giovani lì dove sono, come la Chiesa ha sempre fatto, o semplicemente chiamare ordinario solo quello che si sta facendo? Oggi sembra che tutto ciò che avviene fuori dal confine materiale della parrocchia non faccia parte della pastorale, ma i vecchi parroci degli anni Venti, o Quaranta uscivano e andavano nelle case e nelle famiglie a portare Gesù, e quella era la loro pastorale ordinaria. Allora significava portare il farmacista ateo all’incontro con Gesù, oggi che cosa significa? Come scrivo nel libro oggi assistiamo ad un nuovo clericalismo, si pensa di promuovere il laicato dandogli responsabilità pastorali nel Consiglio pastorale, mettendolo sull’altare a distribuire l’eucaristia, facendolo predicare in chiesa, ma è questo il modo giusto? Il suo ambito è, al contrario, quello del mondo, del lavoro professionale, dell’impegno politico e sociale. Eppure è più facile, oggigiorno, sentire un prelato parlare di politica, che un politico cristiano testimoniare la sua fede nel partito. Molti credenti considerano la parrocchia come un posto dove radunarsi con altri credenti ed evangelizzarsi a vicenda, nessuno pensa ad evangelizzare i lontani, siamo chiusi del “fare per il fare”, oppure ci limitiamo alla mera accoglienza dei giovani e proponiamo loro una forma di intrattenimento che è la brutta copia di quello che potrebbero trovare fuori, non ci occupiamo del loro incontro con Cristo. Quale è lo scopo di tanto affanno?».
IL SEGRETO DE LA SALETTE 



 Il 19 settembre 1846, a Melania Calvat e a Massimo Giraud apparve la Madre di Dio
L'attualità del messaggio loro trasmesso lascia ancora stupiti.  

Il 19 settembre 1846 Melania Calvat, assieme a Massimo Giraud, raccontarono di aver ricevuto un messaggio e un segreto durante una apparizione della Madonna. 
Dal 1860 Melania, poi entrata in religione con il nome di Maria della Croce - Vittima di Gesú, ha redatto il Segreto pubblicato nel 1879 con l'imprimatur del Vescovo di Lecce, mentre l'autorità ecclesiastica francese per qualche tempo non volle concedere il riconoscimento ecclesiastico. Il Segreto composto essenzialmente di due parti principali. 
Nella prima parte vengono descritti gli avvenimenti che interessarono buona parte dell'Europa di allora, e che si verificarono puntualmente: guerre civili in Francia, (la Comune di Parigi), in Portogallo, (lotte per l'istituzione della repubblica), in Italia, (guerre di Indipendenza); fine del potere temporale dei papi, (breccia di Porta Pia del 1870); carestie; lotte contro la religione, (legge sui frati del governo Cavour, politica ecclesiastica di Gambetta e Ferry in Francia); lassismo morale; decadimento ecclesiastico. 
La seconda parte, è la parte piú discussa del segreto, perché riferentesi alla venuta dell'anticristo ed alla diffusione dell'eresia all'interno stesso della Chiesa. 
Si dice chiaramente nella profezia che Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo
Sono parole estremamente gravi, che vanno collegate a quelle che seguono nel messaggio stesso, e cioè alla indefessa sicurezza della vittoria finale del bene sul male, all'invito alla perseveranza nella fede cattolica apostolica romana, all'assistenza continua per gli apostoli degli ultimi tempi


SEGRETO:

(omissis)
… I governanti avranno tutti un medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i principi religiosi per sostituirli con il materialismo, l'ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi. 
Nell'anno 1865 si vedrà l'abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori. 
Coloro che sono a capo delle comunità religiose si guardino dalle persone che esse devono ricevere, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone dedite al peccato, perché i disordini e l'amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra. 
...... 
Vi saranno anche dei ministri di Dio e delle spose di Gesù Cristo che si abbandoneranno ai disordini e questa sarà una cosa terribile; ìnfine un inferno regnerà sulla terra: sarà allora che nascerà l'Anticristo da una religiosa, ma guai ad essa; molte persone gli crederanno perché si dirà venuto dal cielo; il tempo non è molto lontano, non passeranno due volte 50 anni.

I malvagi userano tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfino nelle case. 
....
I giusti soffriranno molto, le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il Mio aiuto e la Mia intercessione. 
Allora Gesú Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a morte. 
Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesú Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto. 
Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesú Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità. 
I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtú di Gesú Cristo. 
Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesú Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio. 
Questa pace tra gli uomini non sarà lunga: venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla terra. 
....
Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse saranno nella pienezza dell'età. La natura chiede vendetta per gli uomini ed essa freme di spavento nell'attesa di ciò che deve arrivare alla terra insudiciata dai crimini. 
Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesú Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione, molti conventi non sono piú le case di Dio, ma i pascoli di Asmodeo e dei suoi. 

....

Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo. I demoni dell'aria con l'anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell'aria e gli uomini si pervertiranno sempre piú. 
Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità. 
Io rivolgo un appello urgente alla terra; .... Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell'umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell'unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo. 
È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra. 
Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia. 
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l'onore di Gesú Cristo. 

Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini. 
La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione. 
.... 
Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l'universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.  

 ...........................................................................................
Non intendiamo fornire interpretazioni di un testo legato ad espressioni profetiche ed apocalittiche, pienamente intelleggibile solo al momento della sua realizzazione, e nemmeno intendiamo infoltire la schiera dei millenaristi che, soprattutto in àmbito protestante, indicano scadenze precise per la parusia, ma neppure possiamo non interrogarci sul significato di questo messaggio, forse oggi troppo trascurato dalla Chiesa ufficiale, che collima con l'Apocalisse, dove si parla di martiri che rimarranno fedeli alla parola di Dio e che non avevano adorata la bestia e del príncipe delle tenebre che dovrà essere sciolto per un breve tempo, (Apocalisse, XX, 1-10). 
Come sostiene uno dei piú famosi studiosi del settore, il gesuita Ugo Vanni, il riflettere sui messaggi escatologici ci «mette in guardia sia dal disimpegno di un pessimismo inerte, sia dall'illusione di un paradiso in terra […] richiede che ci assumiamo la responsabilità di una fede robusta, la quale, (consapevole come è di collaborare con un Cristo sempre presente e attivo ma trascendente), si sforza di dare il meglio, ma senza pretendere di controllare il risultato». (UGO VANNI, La struttura letteraria dell'Apocalisse, Morcelliana, Brescia, 1980 ).
 
Ammonisce l'esortazione evangelica: Ideo et vos estote parati, quia qua nescitis ora Filius hominis venturus est , (Quindi anche voi siate preparati, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora piú impensata), (Matteo, XXIV, 44). 

Da ultimo propongo un bellissimo Miserere, che ci possa rinfrancare e predisporre alla metanoia quaresimale:





Nessun commento:

Posta un commento